domenica 12 ottobre 2014

A. C. 3

Passammo insieme praticamente tutto il tempo, nelle settimane a seguire. Come ho detto, non riuscì mai veramente a risvegliarla dal suo stato catalettico, sebbene ci provai molte volte. Non si può comunque dire che non ebbe luogo un certo miglioramento, per lo meno rispetto alla situazione di totale apatia in cui l’avevo trovata quel giorno al mio tavolo. Innanzitutto, e me ne accorsi fin da subito portandola in camera, si trovava decisamente più a suo agio negli ambienti dominati dalla Polvere, piuttosto che quelli in cui regnava il Fumo. Appena entrati in camera il suo viso si distese notevolmente e il pallore cadaverico si attenuò; si avvicinò con un sorriso malinconico al letto e vi si distese. Dormì un sonno calmo e sereno fino a sera, e quando si svegliò, poco prima che scendessimo per cenare, mi guardò sorridendo. Mi riconosceva per la prima volta. Mi abbracciò e mi disse molte cose che non riferirò qui, fu un momento quasi emozionante.
Quando scendemmo per la cena però mi accorsi che era nuovamente molto pallida, e il suo sguardo era a tratti inquieto e a tratti perso nel vuoto, tra le spirali del Fumo, e guardandola di nascosto mentre mangiavo la sorprendevo spesso assorta nella contemplazione dello stesso triangolino di tappezzeria che aveva tanto a lungo scrutato la mattina. Capii subito che il Fumo non le faceva affatto bene. Nei giorni successivi insistetti infatti in direzione affinché le fosse concesso di desinare in camera, e alla fine riuscì ad ottenere questo strappo alle Regole, a patto che mi assumessi personalmente la responsabilità di controllare che le Tre Sigarette prima dei pasti venissero regolarmente fumate. Purtroppo quella era una Regola che non poteva essere elusa in nessun caso. Figuratevi che nel corso di quella prima giornata mi ero dovuto prendere la briga di svegliarla all’ora di pranzo per farle fumare in qualche modo quella maledetta Sigaretta, prima di poterla nuovamente lasciare al sonno ristoratore. Il direttore si era presentato personalmente, aveva bussato alla porta con insistenza, e non aveva voluto sentire ragioni riguardo a quella faccenda.
Comunque sia, in pochi giorni si sentì decisamente meglio, tant’è che verso la fine della settimana facemmo l’amore per la prima volta e devo dire che fu una bella distrazione dalla desolazione di quella città. Da quel momento in poi e per un po’ di tempo ci scatenammo, su quel frangente, voglio dire, d’altronde avevamo un sacco di tempo a disposizione e ci furono interi giorni in cui non facemmo altro che sesso e, ripetutamente, altro sesso, che diavolo, sperimentammo veramente di tutto, si può dire, e fu un bel periodo, si intende, se non, ovviamente, per il fatto che il tutto alla fine non era completamente appagante, visto che ad A. C. non era possibile venire.
Purtroppo questa Regola era assolutamente inviolabile, la Noia svolgeva questo compito maniacalmente e nessuno era in grado di arrivare a un livello di eccitazione sufficientemente alto per riuscire a venire, per colpa della Noia, e nessuno, proprio nessuno, e quando intendo nessuno intendo nessun uomo e nessuna donna, aveva mai sperimentato un orgasmo ad A. C.; voglio dire, da quando c’era il Grigio. Devo dire che tutta questa faccenda era stata organizzata in maniera piuttosto subdola, da parte del Grigio, decisamente in modo piuttosto subdolo, poiché, per contrasto, non aveva posto alcuna limitazione riguardo ai rapporti sessuali, il Grigio, anzi, e questa è la parte più meschina, la città pullulava di bordelli di ogni genere e per ogni gusto, e non solo, non solo, e questo forse risulterà incredibile, si, decisamente un atto di puro e folle sadismo da parte del Grigio, insomma, in giro per la città erano disseminate queste casupole in cemento il cui scopo era, diciamo, quello di consentire alla gente di masturbarsi in privato durante i tragitti a piedi. Sembra impossibile, certamente si potrebbe pensare e sarebbe assolutamente assennato supporre che in realtà fossero solo dei bagni pubblici utilizzati anche per questo imbarazzante proposito, e invece le cose non stavano così, perché quel Grigio era proprio un meschino, quel Grigio, e quelle casupole non avevano proprio nulla a che vedere con un bagno pubblico, decisamente nulla, poiché al suo interno non vi era traccia di un gabinetto, nossignori, c’era invece una sedia di metallo, un lavandino, una scorta di salviette di carta e un grosso raccoglitore contenente una vastissima collezione di immagini, ed erano veramente le immagini più disparate, tant’è che potevano stuzzicare le fantasie di ogni tipologia di avventore, uomo o donna che fosse, e soddisfare i più disparati orientamenti sessuali. Per fugare ogni dubbio, tra l’altro, vi era anche una targhetta sulla porta che raffigurava due stilizzate figure, una maschile e una femminile, che si toccavano i genitali, anche se non era una raffigurazione volgare, nient’affatto, non erano realmente raffigurati i genitali, quindi in realtà potevano perfettamente sembrare due persone che si stringevano la vescica, e non i genitali, come se non potessero più trattenere un incontenibile bisogno fisiologico; l’urina, di fatto, ma il punto è che effettivamente questo non faceva altro che indurre nell’utente la sensazione che entrare e masturbarsi fosse un bisogno fisiologico improrogabile, e se si considera tra l’altro che i cubicoli erano di fatto mantenuti in uno stato di pulizia ineccepibile, poiché vi era effettivamente un servizio di pulizia efficientissimo, come per quasi ogni luogo, del resto, ad A. C., ecco, se si considerano queste cose tutte assieme, allora si può perfettamente comprendere il motivo per cui questi posti risultavano decisamente frequentati, ad A. C., e questa era veramente una somma cattiveria, da parte del Grigio, perché la gente di fatto come già ho detto non poteva venire, e questo la gente lo sapeva ancora prima di entrare, e questo era terribile, diabolicamente terribile, non c’è dubbio su questo, perché la gente si sentiva costretta ad entrare e masturbarsi ma allo stesso tempo sapeva in partenza che l’atto non avrebbe portato a nessun risultato, come dire, e questo era terribilmente deprimente, e la gente chiaramente non ne traeva nessun giovamento,  assolutamente nessun giovamento, ma solo frustrazione e ovviamente una gran perdita di tempo, e la Noia traeva da questo un grandissimo aiuto nel suo sporco lavoro, lo sporco lavoro della Noia, e questa è una cosa da non sottovalutare, da non sottovalutare assolutamente, perché alla fine questa faccenda della masturbazione era tra tutte proprio la faccenda che più alimentava la Noia, ad A. C., e quindi risulta evidente il motivo per cui il Grigio si era preso tutta questa briga di costruire i cubicoli eccetera, quel dannato di un Grigio, quel dannatissimo meschino che non era altro quel Grigio.
Ora, tutto questo nulla toglie al fatto che per un po’ di tempo, fintanto lei rimase tra Noi, per lo meno, passammo parecchio tempo insieme a fare l’amore, e probabilmente questo ci fece anche abbastanza bene, direi, ci fece sentire un po’ meno soli, direi, per lo meno io mi sentii sicuramente un po’ meno solo; su di lei non potrei invece garantire con altrettanta convinzione, ma questo è collegato a tutto il discorso che ho già fatto riguardo alla sua scarsa sopportazione alla Noia e tutto il resto, e io non potevo farci nulla, proprio nulla, se non vederla piangere davanti allo specchio o sentirla gemere durante i sonni agitati, e non era particolarmente piacevole, anzi, non era proprio per nulla piacevole, ma io cosa avrei potuto darle di più, d’altronde, cosa avrei potuto per farla sentire meno sola che fosse più intenso della suprema unione che provano due persone durante il rapporto sessuale, assolutamente nulla, non potevo darle assolutamente nulla di più, se non consideriamo l’amore, ovviamente, ma è evidente e ovvio che l’amore non è una cosa di cui avrei potuto disporre, certamente non avrei potuto mai disporne, visto che come ho già detto molte volte la Noia sapeva fare molto bene il suo lavoro, lo sporco lavoro che la Noia decisamente sapeva svolgere veramente molto bene.
E così la cosa andò avanti per un po’, e la Polvere ci guardava indifferente e tranquilla. Ma alla fine, come ho detto, fu riportata indietro, e mi lasciò nuovamente solo con la Polvere.
È molto meglio così, pensai. È sicuramente molto meglio così per entrambi, pensai.

[continua] 

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